Blog di tutti i balli esistenti al mondo, con commenti personali. Si parte dai balli antichissimi africani, fino ai nuovi tipi di ballo moderno.
martedì 3 giugno 2014
Danza Jhumar
Jhumar è una forma musicale e di danza nata a Multan e a
Balochistan. La parola Jhumar deriva da Jhum/Jhoom che significa oscillazione.
Il tema delle canzoni è molto vario ma in gran prevalenza quelle preferite
dalla popolazione hanno forti testi emotivi.
Queste danze vengono eseguite soprattutto nelle cerimonie nuziali,
esprimendo agli sposi auguri di felicità. Il ritmo della musica è lento e le
movenze della danza riprendono le andature degli animali, degli uccelli, della
semina dei campi e del raccolto. La danza inoltre viene eseguita anche in
cerchio. Lo Jhumar in ogni regione dello
Punjab ha una propria variante di ballo. I movimenti delle braccia son
considerati i punti di forza principali di questo ballo, e a volte i ballerini mettono
una mano sotto le costole sulla sinistra e gesticolano con la mano destra. Sotto un esempio video:
lunedì 2 giugno 2014
L’Arpa
Questo strumento ha origini antichissime tanto che i primi a utilizzare questo strumento furono gli egizi circa nel 3000 A.C. All’inizio questo strumento si presentava di media grandezza della lunghezza di circa un metro, costruito con un legno arcuato e con otto corde, ma successivamente lo strumento si fece più grande e con quasi finoa venti corde. Se ne conserva un esemplare che è stato datato circa al 2700 a.C. ritrovato a Ur (nell'odierno Iraq) da sir Leonard Woolley. L'arpa di cui parliamo era curvilinea e viene ancora costruita in Africa. L’uso di questo strumento era anche conosciuto dal popolo ebraico, mentre dai popoli greci e romanici fu disdegnato in favore della lira e della cetra. L’arpa in Europa ricomparve nei paesi nordici (in inrlanda e inghilterra) nel IV secolo. Dai paesi nordici successivamente si ridiffuse in tutta Europa diventando molto comune nel XIV secolo come accompagnatrice di canti e danze. Nel corso del tempo questo strumento ha avuto molte variazione che si possono dividere in tre categorie principali:
1) arpa comune formata da 24 corde
2) arpa irlandese formata da 43 corde
3) arpa doppia
Con l'aggiunta di varie modifiche tecniche l'arpa conquistò svariati
paesi. La scuola d'arpa fu particolarmente brillante nella seconda metà del
XVIII secolo in Francia, dove furono fabbricate arpe decorate in modo sfarzoso,
alcune delle quali sono ancora conservate presso il Museo del Conservatorio di
Parigi, il Museo della Scienza e della Tecnica di Monaco, il Museo dell'arpa
Victor Salvi di Piasco (CN). Furono due liutai parigini, i Cousineau, nel 1760,
a perfezionare il meccanismo dei pedali, applicando il sistema a uncinetto, che
si rivelò molto più pratico dei precedenti e che si basava sull'azione del
pedale su un tirante che - tramite una serie di leve - esercitava un'azione di
attrazione sugli uncinetti e grazie a questi ultimi la corda veniva trascinata
sui capotasti supplementari.Nel 1811 nacque a Londra l'arpa a doppio movimento,
che consentì l'esecuzione in tutte le tonalità grazie alla possibilità di
innalzare la corda di due semitoni; questa tecnologia è tuttora in uso a
brevetto del francese Sébastien Érard, che nel 1786 aveva già realizzato l'arpa
a sistema unico. L'arpa moderna fu poi perfezionata nel corso del medesimo
secolo.È proprio in Francia che si può annoverare una grande diffusione di
composizioni per arpa, tra le quali Danses sacrée et profane di Debussy,
Introduction et allegro di Ravel, Impromptu, Une chatelaine en sa tour di
Gabriel Fauré; il Petit livre de harpe de Madame Tardieu e il Concertino per arpa
di Germaine Tailleferre. Già nei primi decenni del Novecento, l'arpa, grazie
all'opera di numerosi arpisti ha iniziato ad essere impiegata anche in contesti
musicali prettamente Jazzistici. Infatti, ancora oggi, per mano di musicisti
contemporanei come Park Stickney, Edmar Castaneda o Marcella Carboni, l'arpa
continua a prestare al Jazz la propria originale sonorità, grazie anche alla
valorizzazione di particolari effetti tecnici ed esecutivi, come ad esempio la
propensione ad enfatizzare il passaggio tra due semitoni con la sola azione del
pedale senza dover tornare così a pizzicare la seconda nota, o come l'utilizzo
percussionistico della tavola armonica. Qui sotto un esempio di concerto di due arpe suonate da un solo musicista:
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