Questa danza maestosa è considerata una tra le più sacre
dell’impero romano, deriva dal verbo latino “salire” cioè danzare. I sacerdoti
chiamati appunto Salii praticavano questa danza in onore al dio Marte. La danza
era eseguita durante ad una complessa cerimonia pubblica fatta nei mesi di
marzo e ottobre, all’inizio della stagione della guerra. La cerimonia
consisteva in una lunga processione che durava per 20 giorni, durante la quale,
su luoghi già designati, i sacerdoti iniziavano a danzare battendo le lance sugli
scudi e inneggiando una canzone. Secondo la tradizione, la processione era
stata istituita dal re Numa Pompilio
e aveva lo scopo di mostrare pubblicamente i dodici scudi sacri. Era una danza
collettiva eseguita su un ritmo ternario, con due cori (degli anziani e dei
giovani) che ripetevano i movimenti di una solista girando in cerchio al ritmo
dei colpi battuti sugli scudi.
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