Il termine Derviscio deriva dal persiano e arabo, il suo
significato letteralmente indica la
povertà, l’essere povero, e indica i discepoli di alcune confraternite
islamiche (turuq). In pratica i dervisci
sono asceti che vivono in mistica povertà, simili ai frati mendicanti
cristiani e si tratta di un termine afferente a molte generiche confraternite
islamiche sufi. Le danze sacre sono la più antica forma di trasmissione dei
"misteri" che essi affermano pervenuti all'uomo dall'antichità, e
quanti sono ammessi a un tale esercizio passano attraverso un insegnamento
speciale che prevede una lunga preparazione. La danza roteante o turbinante non
viene pubblicamente eseguita in forma completa ma in certe tekkè (luoghi di
raduno delle confraternite) i più anziani considerano l'uso di eseguirla
equivalente alla lettura di libri che espongono i misteri del tempo antico. Un
approccio simile è rintracciabile nelle danze sacre indiane, come ad esempio
Kathakali, in cui una diversa posizione della mano o del piede trasmette una
diversa informazione e per questo il pubblico deve essere addestrato alla
comprensione della danza, che in questo caso non può essere lasciata
all'impressione soggettiva. Contemporaneamente alla rappresentazione, un
Derviscio compie un particolare esercizio interiore che ha il fondamentale
compito di accelerare complessivamente la frequenza del ritmo di lavoro del
proprio organismo, e impedire allo stesso tempo di creare squilibri tra le
varie parti del corpo, specialmente tra il centro di "coordinazione
motoria", il centro "intellettivo" e quello
"emozionale". Dopo anni di esperienza, orientando i propri sforzi in
questa direzione, pare che un Derviscio acquisisca, in uno stato di
"super-coscienza", una speciale proprietà fondata sull'equilibrio
dell'attività del proprio organismo, raggiungibile per attimi via via sempre
più duraturi, col fine di renderlo uno stato permanente. Questa è chiamata la
"Comunione con Allah". La differenza tra le danze dei Dervisci e
quelle rituali afro-americane consiste maggiormente nel fatto che l'obiettivo
di queste ultime è l'entrata in uno stato alterato di coscienza, scatenato
dall'ossessività dei movimenti sincopati dal suono, all'interno del quale il
danzatore non ha alcun controllo su di sé, né cognizione delle circostanze,
creando però, secondo le credenze, un contatto speciale con le "forze
superiori". Oltre alla danza roteante esistono altri tipi di danze, tutte
caratterizzate da una grande attenzione a particolari apparentemente
insignificanti. Nel loro apprendistato, che dura diversi anni, i futuri
Dervisci vengono addestrati da sapienti maestri con tecniche molto raffinate;
una di queste prevede l'utilizzo di un marchingegno molto curioso, simile ad un
albero: dalla sua base, generalmente in legno, si dipartono due o più rami dai
quali a loro volta se ne dipartono altri ancora, e così via per un numero
preciso di volte; ogni segmento è collegato all'altro tramite sfere, in genere
d'avorio, risultando così un meccanismo affine a quello delle articolazioni
scheletriche, capace di assumere numerose combinazioni di posizioni.
Coll'ausilio di questo speciale strumento i monaci mostrano le posizioni che i
discepoli dovranno imitare e sostenere per svariate ore, completamente
immobili, con l'obiettivo di imparare a "sentirle" dentro se stessi.
A questo generalmente si aggiungono delle operazioni mentali
da svolgere durante l'esercizio in una determinata successione.
Oggi i dervisci roteanti sono spesso semplici danzatori che
si esibiscono per i turisti, soprattutto in Turchia e in Egitto, così come i
fachiri in India. A questo proposito è utile sottolineare che mentre la
religione del "pensiero" si sviluppava in Oriente e in Occidente il
culto si fondava sulla Fede, ovvero sul "sentimento", nel Sud del
mondo la religione, nelle sue varie forme, ha tendenzialmente assunto un
carattere fisico, dove il "Corpo" era il punto di partenza. Spesso
infatti si afferma che un vero fachiro e un vero Derviscio sono in sostanza la
stessa cosa, ovvero - da questo punto di vista - due esempi di lavoro religioso
incentrato sul corpo fisico.
Qui sotto un esempio video per turisti:
Nessun commento:
Posta un commento