Oyà è una dea della mitologia Yoruba, essa ha il controllo del vento, dei terremoti, dei tornado ed ei fenomeni naturali
intensi e impetuosi come i fulmini. Oyà viene definita la madre del caos e dei
cambiamenti, ed è una dea guerriera patrona dell'abilità femminile di governare.
Spesso la si rappresenta con il fuoco in mano perché è considerata anche la
signora delle fiamme. E’ la moglie di Oggun e successivamente di Shango . Nella danza viene rappresentata con un
machete in mano che le fa valere il suo
grande potere di dominatrice. In Brasile questa divinità è conosciuta con il
nome di Yansa, a Haiti invece è chiamata Aido-Wedo e nella santeria cubana
Olla. Vive alle porte dei cimiteri ed insieme ad Obatala, Eleggua e Obba è uno
dei 4 venti che comanda con i suoi "iruche" (i suoi attributi code di
cavallo) e la sua gestualità è uguale a quella dello sposo. Il suo giorno è il
venerdì ed il suo numero è il nove, le appartengono tutti i colori tranne il
nero. Nella religione europea è santa Barbara, Nostra Signora della Calderia,
Giovanna d'Arco e Santa Teresa del Bambin Gesù. Si festeggia il 4 di dicembre
ed il 2 di febbraio. Il suo giorno è il sabato. I suoi numeri sono il 9, il 19,
il 29, il 39, il 49, il 99 e i multipli di 9. In Africa, nella religione
tradizionale Yoruba, le è stato assegnato il ruolo di patrona del fiiume Niger
e i suoi nove figli sono i nove affluenti del fiume. Viene invocata affinché
trasmetta quella saggezza necessaria per superare situazioni difficili.In
Nigeria, il suo culto è praticato dai devoti nelle loro stesse abitazioni,
all'interno delle quali viene allestito un altare, caratterizzato da un vaso
coperto circondato da amuleti e vari oggetti magici caricati di valenze
simboliche: corone di rame, una spada, perle di vetro colorato, corna di
bufalo. Per ingraziarsi la dea, i suoi seguaci le offrono i suoi cibi
preferiti, quali melanzane e torte a base di fagioli. Qui sotto un esempio delle dea rappresentata nella danza:
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