lunedì 22 luglio 2013

Riflessione


Spiega un famoso ballerino senegalese e maestro di danza a Parigi:

“La danza e la musica, per noi africani, sono la vita. Sono un mezzo di comunicazione, di conoscenza e di scambio. Ogni cosa, dal momento in cui siamo nel ventre materno, passa attraverso
l’esperienza del corpo.
L’Occidente invece ha problemi con il corpo perché il sistema sociale individualistico porta i bambini a crescere soli, a scuola come in famiglia.
In Africa non è così: i bambini sono abituati a crescere con gli altri, a condividerne gioie e dolori, a partecipare attivamente agli eventi sociali. […] La danza non è però una ‘questione di sangue’ - come molti continuano a sostenere usando frasi fatte, ma di cultura. Gli africani non nascono con il cromosoma ‘danza’.
Il ritmo non è né africano, né italiano, né americano; non appartiene alla cultura di nessun popolo, ma è universale, poiché il ritmo originario è il battito del nostro cuore”.
Riflettendo su queste parole possiamo, quindi, affermare che tutti siamo quindi abili a ballare, e tutto ciò che ci può muovere è l'istinto e la forza che si sprigiona in noi.. è sufficiente lasciarsi andare e farsi trasportare dalla musica e dal ritmo, e ascoltare quello che il nostro corpo vuole esprimere.. 
E' solo la nostra mente che crea una barriera fra il nostro spirito e l'energia che ci circonda, quell'energia sottile che la terra emana, dall'armonia del vento, alla forza del temporale,dalla musicalità dell'acqua, al canto degli animali... vibrazioni che con i nostri sensi  "oscurati" non riescono ad afferrare, ma che i popoli cosiddetti "aborigeni" sapevano e sanno ben contemplare.. amare.. e venerare.
Ora dobbiamo tornare anche noi a impossessarcene di nuovo!
A presto.


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