venerdì 3 gennaio 2014

La danza Escetà





La danza escetà è una danza delle tribù eritree, dove ogni tribù ha una caratteristica danza ma con elementi comuni a tutte le altre. Per esempio Gli uomini bileni seguono con un bastone il ritmo della musica, le donne avanzano con il capo all’indietro e il seno in avanti fremente, poi muovono la testa a destra e sinistra e i lunghi capelli acconciati a treccioline percuotono le guance delle danzatrici. I Beni Amer, sempre con bastoni, fendono l’aria con salti acrobatici. I Cunama saltellano anch’essi con un bastone in mano e battono a tempo e all’unisono con forza il terreno; quest’ultima etnia ha poi una sua suggestiva danza della pioggia. I Rasciaida danzano divisi in soli uomini e sole donne. Questa danza è detta delle spalle, perché i movimenti principali che si eseguono son composti dalle spalle che vanno su e giù, avanti e indietro. Questo modo di ballare esprime una completa gamma di sentimenti come : l’amore, l’odio, passione, gioia, estasi, tormento, e allusione. Questo espressione del sentimento dipende dalla fantasie del danzatore e dal suo stato d’animo. La danza è collettiva, di uomini e donne, di soli due uomini o di un uomo e una donna, disposti a cerchio o a semicerchio attorno allo “zefagn”, il suonatore; questi inizia un motivo, il coro risponde, comincia il battito ritmato delle mani, i ballerini si lasciano andare a salti acrobatici e movimenti ritmici delle spalle che condurranno al “schischità”: il coro saltella nello stesso posto e i danzatori esprimono i loro sentimenti con il linguaggio delle spalle, dando origine a un simbolismo, forse a noi incomprensibile, che rimane il segreto inviolato di questa terra.

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