mercoledì 31 luglio 2013

Danze Djembe


Questi tipi di danze derivano da uno strumento chiamato appunto DJEMBE (vedi strumenti africani djembe). Le danze che nascono da questo strumento son tutte danze di rituali religiosi e spesso son accompagnate da materiali naturali come terre colorate( per la pigmentazione del corpo), da maschere per riti sacri e da paglia e foglie per i riti naturali.
La danza è composta da passi ben distinti tra uomini e donne, dove l'uomo deve mettere in evidenza la sua forza e virilità per far notare il suo ruolo di guerriero e cacciatore,mentre la donna deve esibire tutta la sua femminilità muovendo il bacino con gesti morbidi ma anche vigorosi facendo trasparire tutta la sua fertilità.
Anche questa danza è accompagnata dal canto che introduce il ballo e il cambio di passo con l'aiuto dello strumento djembe con una battuta di sonorità diversa detta "chiamata" o "appello".


domenica 28 luglio 2013

Mi colpisce ancora molto il legame che abbiamo con i nostri antenati riguardo la musica, fatta di mille sonorità che ci porta a vibrare oltre alla nostra anima il nostro corpo.
Un gruppo che ammiro molto per la sua origine e contemporaneità sono i  Ladysmith Black Mambazo . Questo  Gruppo Zulu è riuscito ad arrivare ad una notorità incredibile, se si pensa che è un gruppo africano e a tutte le difficoltà che ha dovuto superare per raggiungere il successo. Questo successo secondo me è dovuto appunto dalla capacita che l'uomo ha di superare tutte le barriere linguistiche con la semplice espressione della musica che possiamo considerare ella stessa una lingua ancestrale all'interno di ogni uomo.
Vi lascio ora ad ascoltare questo stupendo pezzo:

sabato 27 luglio 2013

ZULU




Popolazione bantu del gruppo Nguni, divisa traRepubblica Sudafricana, Malawi, Swaziland e Leshoto..La comunità rurale degli Zulu vive in villaggi, spesso senza elettricità e acqua corrente, in case costruite in una mistura di mattoni di fango e materiali più moderni ma economici. L'aristocrazia Zulu tende ancora a giocare un ruolo superiore nella guida del popolo Zulu rurale. I locali amaKhosi (letteralmente signore, sebbene “capo” è una traduzione più comune) tendono ad avere una certa influenza sulla gente della loro area. Alcune comunità Zulu vivono vendendo articoli di vimini e collanine ai turisti e agli abitanti della città. Alcuni sono solo semplici contadini, seguendo un'agricoltura di sussistenza, sebbene la grande aspirazione per il membro di una famiglia sia di trovare lavoro in una vicina città supportando col relativo guadagno l'intera famiglia.Gli stili di canto degli Zulu e la loro eredità Nguni sono meritevoli di una menzione speciale. Come in gran parte dell'Africa la musica è altamente considerata, permettendo la comunicazione d' emozioni e situazioni che non possono essere espresse attraverso la parola. La musica Zulu incorpora il ritmo, la melodia e l'armonia — la più conosciuta è la "isigubudu" (che può essere tradotta come convergere i corni su un animale, toccandolo con l'estremità; una spirale interiore che riflette i sentimenti più profondi) Il Maskandi e il Mbaqanga sono altri generi musicali Zulu. Famosi musicisti Maskandi sono Phuzekhemisi e Mfazomnyama.
La musica Zulu si sta diffondendo a livello globale, spesso grazie a musicisti bianchi insieme all' accompagnamento di cantanti Zulu o eseguendo canzoni di compositori Zulu. Esempi del primo genere sono Paul Simon e il sudafricano Johnny Clegg. La canzone "Wimoweh" e molte altre melodie nel primo album dei Bow Wow Wow sono esempio del secondo. Spesso tuttavia i musicisti Zulu non sono riconosciuti e non remunerati da parte dei musicisti bianchi.
Il gruppo Zulu di successo Ladysmith Black Mambazo sono fra gli artisti che hanno fatto conoscere le tradizioni musicali Zulu in tutto il mondo. Dopo aver contribuito all'album Graceland di Paul Simon hanno girato il mondo con numerosi artisti e hanno ricevuto due Grammy Awards.
La danza Zulu è una danza che rappresenta la neccessità di esprimere le emozioni collettive,
fatta di  movimenti scatenati e quasi spasmodici, talvolta violenti.

lunedì 22 luglio 2013

Riflessione


Spiega un famoso ballerino senegalese e maestro di danza a Parigi:

“La danza e la musica, per noi africani, sono la vita. Sono un mezzo di comunicazione, di conoscenza e di scambio. Ogni cosa, dal momento in cui siamo nel ventre materno, passa attraverso
l’esperienza del corpo.
L’Occidente invece ha problemi con il corpo perché il sistema sociale individualistico porta i bambini a crescere soli, a scuola come in famiglia.
In Africa non è così: i bambini sono abituati a crescere con gli altri, a condividerne gioie e dolori, a partecipare attivamente agli eventi sociali. […] La danza non è però una ‘questione di sangue’ - come molti continuano a sostenere usando frasi fatte, ma di cultura. Gli africani non nascono con il cromosoma ‘danza’.
Il ritmo non è né africano, né italiano, né americano; non appartiene alla cultura di nessun popolo, ma è universale, poiché il ritmo originario è il battito del nostro cuore”.
Riflettendo su queste parole possiamo, quindi, affermare che tutti siamo quindi abili a ballare, e tutto ciò che ci può muovere è l'istinto e la forza che si sprigiona in noi.. è sufficiente lasciarsi andare e farsi trasportare dalla musica e dal ritmo, e ascoltare quello che il nostro corpo vuole esprimere.. 
E' solo la nostra mente che crea una barriera fra il nostro spirito e l'energia che ci circonda, quell'energia sottile che la terra emana, dall'armonia del vento, alla forza del temporale,dalla musicalità dell'acqua, al canto degli animali... vibrazioni che con i nostri sensi  "oscurati" non riescono ad afferrare, ma che i popoli cosiddetti "aborigeni" sapevano e sanno ben contemplare.. amare.. e venerare.
Ora dobbiamo tornare anche noi a impossessarcene di nuovo!
A presto.