In Europa la danza
acquista una rilevante influenza storica nell’antica Grecia. Lo sviluppo della
danza in Europa è molto legata al teatro, dando alla rappresentazione teatrale
molta vivacità ed espressività con le movenze del corpo. Le rappresentazioni
teatrali a quel tempo erano molto importanti in quanto costituivano momenti di
aggregazione sociale e culturale, e venivano organizzate dalle autorità
politiche in occasioni di feste dedicate agli Dei. Quindi anche qui troviamo
che la danza sia connessa ad una rappresentazione religiosa in certi eventi. In
Grecia si svilupparono varie tipologie di danze classificate dagli storici in
tre categorie:
Danze guerriere
Danze religiose
Danze profane
L’importanza della cultura e quindi della danza Greca lo si
può ancora notare nelle parole che ancora vengono usate come ad esempio la
parola "orchestra", che nell'italiano moderno designa un insieme di
strumenti musicali, mentre nell'antica Grecia indicava il luogo del teatro dove
agiva il coro e derivava da ορκέομαι, un altro verbo che significava
"danzare", perché l'azione del coro era formata dal canto e dalla
danza. La tragedia e la commedia si esprimevano a mezzo della μουσικῄ, termine
che indicava l'insieme inscindibile di poesia, musica e danza, tre arti
considerate di pari importanza che interagivano continuamente. La danza tipica
della commedia era la Cordax, caratterizzata dalla lascività e dalla vivacità. Bisogna
comunque dire che la Grecia fu influenzata dagli stili Afro-asiatici però riuscì ad elaborare un suo stile
(classico) che influenzò successivamente tutta la cultura occidentale e oltre.
Qui di seguito troverete un passaggio molto interessante dell’antropologo e
studioso di storia della danza Curt
Sachs:
"Architettura e scultura furono arti native della
Grecia. Certamente gli artisti greci derivarono tecnica, stile, idee dalle
altre nazioni mediterranee. Però, al di fuori di questi imprestiti e influenze,
essi crearono quel canone classico che decise il destino dell'arte occidentale
per oltre duemila anni e influenzò pure l'arte dell'Oriente di religione
buddista. In contrasto stridente con quell'autoctono fiorire delle arti belle,
la musica greca fu quasi interamente importata da altre culture. I modi frigio
e lidio erano reminiscenza dell'Asia Minore; Olimpo, il patriarca della musica
greca fu detto essere figlio del frigio Marsia; il suo discepolo, Talete, era
cretese. Nessuno strumento nacque in Grecia... La gran parte degli strumenti
della cultura musicale ellenica sono d'una semplicità sorprendente, da poterli
definire primitivi, e riesce arduo collegarli alla meravigliosa maturità
dell'architettura e scultura contemporanee" (Sachs Curt, Storia degli
strumenti musicali, Milano, Mondadori, 1996).
Dalle pitture vascolari che ci sono state tramandate si
evince un tema quasi fisso: danze di fanciulle che, interpretando gli antichi
riti della fertilità, sembrano perseguire l'obiettivo primario di mostrarsi al
fine di piacere. Nell'opera La nascita della tragedia, friedrich nietzsche suddivide le danze greche in apollinee e
dionisiache (1871-1872 - Milano, Adelphi, 1995).
Le danze apollinee sono severe, a contenuto etico e rituale.
La loro origine è dorica o cretese.
Oltre la citata pirrica e le altre danze di guerra, le più
famose sono:
- gèranos, danza degli Ateniesi a Delo,
- emmèleia, danza usata nella tragedia,
- peana, danza magica che veniva eseguita dal coro,
- ipochermatica, danza allegra che, per le sue
caratteristiche, si avvicinava moltissimo a quelle dionisiache.
Le danze dionisiache sono prevalentemente a contenuto
satirico e orgiastico. La loro origine è ionio-asiatica. Esse sfociano anche in
forme violente.
Le più famose sono:
- kòrdax, danza tipica della commedia, prevalentemente a
contenuto volgare,
- òklasma, danza persiana con caratteristiche acrobatiche,
- sikinnis, danza usata nel dramma satiresco, a contenuto
scurrile.
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