Questa è la rumba più conosciuta e più popolare e si balla
più velocemente della rumba Yambu. La musica Guaguancò è formata da due parti. La
prima, la parte iniziale, è composta dal canto eseguito da un cantante solista
con il lalaleo e una diana (ved. Rumba yambu), con sotto una parte ritmica
composta da uno o due tamburi conga
e un altro musicista che tamburella con le bacchette i palitos.Il cantante in genere può suonare anche las claves. Questa introduzione dura
quasi due minuti per poi lasciar posto alla seconda parte cioè quando il
solista indica agl’altri cantanti di ripetere un ritornello in chiamata e
risposta. Da qui allora inizia il montuno
e i ballerini possono iniziare a danzare. Il ballo dei ballerini è come se
rappresentasse il ruolo del “Gallo” e della “Gallina” nel corteggiamento, quindi si può affermare che questo modo di
ballare sia un vero e proprio modo per esprimere la seduzione tra uomo e donna.
Le donne han il compito sia di attrarre l’uomo ma anche ti proteggersi da esso.
Infatti l’uomo tenta di “possedere” la donna
con il vacunao, cioè indirizza la mano, che certe volte può tenere anche
un fazzoletto, verso il bacino della donna simulando un contatto sessuale , (l’uomo
può usare anche il piede, o sbattere le mani l’una con l’altra per disorientare
la donna, e ancora lanciare il fazzoletto, la danza è molto fantasiosa). La
donna per difendersi dal maschio si ripara il bacino con una mano o con la
gonna può anche rispondere al colpo del
maschio con un gesto simile a una frustata la quale dissolve l’energia sessuale dal suo carpo. In questa rumba
diversamente dalla yambu il ruolo dei ballerini si equivalgono tra maschio e
femmina, anche se il maschio ha una gestualità tra passitos e movimenti molto
più evidenti forse proprio dato dal fatto che deve riuscire a conquistare la
donna. Il vacunao molto probabilmente è un gesto ereditato dalla danza Yuca o Macuta di origine Africana
del ceppo Bantù.
Blog di tutti i balli esistenti al mondo, con commenti personali. Si parte dai balli antichissimi africani, fino ai nuovi tipi di ballo moderno.
giovedì 31 ottobre 2013
mercoledì 30 ottobre 2013
Danza Adowa
Danza Bamaya
Questa è una danza eseguita nel nord del Ghana. Si dice che
è nata da una leggenda, che narra di una grande siccità dove un oracolo rivelò
alla tribù che la siccità era dovuta alla sottomissione delle donne da parte
degli uomini. Questa piaga sarebbe
terminata solo quando gli uomini si fossero abbassati al livello delle donne, e
avessero indossato la gonna ed eseguito questa danza. Questo ballo viene ancora
fatto durante il periodo del raccolto nel nord-ovest del Ghana dalla tribù Dagbani
dagli uomini e dalle donne.
martedì 29 ottobre 2013
Danze Emmelie
Queste danze erano considerate sacre, si dice che a
inventarle furono i satìri di bacco. Platone definì questo tipo di danze
improntate (con rappresentazioni mimiche) sull’espressione del sentimento di
cui è intrinso ogni mortale quando invoca il divino. Avevano un gran effetto sugli spettatori e inoltre potevano rappresentare anche la
grazie, la forza e la maestà.
Danze Hyporchemes
Danze mimiche e liriche accompagnate da un coro di cantanti.
Venivano fatte in onore di Apollo, e soprattutto venivano praticate dai Dori. Sembra
che siano state originate a Delo, proprio per venerare il dio Apollo, cantando e danzando attorno al suo altare.
lunedì 28 ottobre 2013
Strumento: Sistrum o Sistro
Questo strumento è molto antico proveniente dall’antico Egitto
e fa parte della famiglia degli idiofoni. E’ uno strumento ritmico usato nel
culto della dea Hathor ( dea della musica ,della danza, e dell’amore) ed è simile ad un sonaglio, nell’antichita era
spesso in bronzo con una parte a forma di ferro di cavallo. Il numero e lo
spessore delle lamelle flottanti ne definisce e caratterizza l’altezza e
l’intensità del suono. Viene costruito con un supporto o telaio sul quale son inseriti degli oggetti
scorrevoli come anelli o dei dischi. Il suonatore quindi muovendo il telaio
provoca un suono di percussione dove gli
oggetti applicati si scontrano reciprocamente. Questo strumento è ancora
presente nella nostra epoca, è praticamente usato come sonaglio per i bambini
quando son ancora nella culla per acquietarli o distrarli.
domenica 27 ottobre 2013
Rumba Yambu
Questo stile di rumba è di origine urbana ed è considerato
il più antico risalente alla seconda metà del XIX° secolo. Detta anche “Rumba
dei Vecchi” è composta da un ritmo più lento, ballato quindi con movimenti più blandi
che simulano fragilità. Oltre al ballo di coppia può essere ballato anche
singolarmente soprattutto dalle donne. In coppia i ballerini anche se possono
flirtare non usano il vacunao (movimento pelvico della donna, di significato
erotico, in risposta a un movimento provocatorio senza alcun contatto fisico da
parte del maschio) ,che è invece praticato nella rumba guaguancò. La danza
parte con il canto del coro con un lalaleo (sillabe ripetute come segnale di
inizio - la-la-la…) chiamato Diana. Dopo la Diana il solista (detto gallo) canta
alcune strofe che si chiamano Decimar. Il coro risponde ancora con un altro
lalaleo particolare, e così van avanti alternandosi finchè parte un ritornello
(montuno) dove inizia a ballare una coppia. Il ruolo della donna nella rumba
yambu ha maggior importanza (con il suo civettamento attorno al compagno) ,
relegando l’uomo in secondo piano. Metaforicamente la rumba Yambù rappresenta
il ballo di un uomo anziano che corteggia una dama più giovane e per questo il
ritmo è più lento e da più spazio alla donna.
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Rumba yambu
sabato 26 ottobre 2013
La Rumba Cubana
La rumba cubana rappresenta il ballo che assimila tutta la
cultura africana arrivata nei caraibi con l’importazione degli schiavi. Questa
danza si sviluppò nelle province de l’ Havana e di Matanzas alla fine del XX°
secolo, ed essendo un ballo rappresentante l’energia sessuale spesso venne
bandito perché considerato osceno. Ma la forza della vitalità del popolo
afro-cubano non seppellì i loro ritmi e le loro tradizioni così che è ancora
ballata oggi specialmentein tutta l’isola cubana. Anche questo ballo si mescola
con il ritmo spagnolo in molti strumenti e canti, ma non è da confondere con il
ballo da sala della rumba spagnola. All’inizio la rumba nacque con la comparsa
dei barrios ovvero i primi posti dove
veniva ballata e potevano essere piazze,
quartieri, o balere, dove la gente povera si riuniva per esprimere la loro
religione o il proprio modo di vita. Gli strumenti iniziali furono strumenti
poveri come las claves, le Cajones e i cucharas,
e venivano fatti dei canti a invocare
gli Orishas narrando di storie reali o inventate. Successivamente gli strumenti
si affinarono e la rumba venne cosi arricchita come la si conosce oggi e
inoltre si formarono nuove varianti come la rumba Yambu, rumba Guaguancò,
rumba columbia.Nella Rumba l’uomo e la donna ballano senza
toccarsi, ma provocandosi continuamente. I movimenti di spalle e fianchi sono continui, sensuali, aggressivi nell’uomo e difensivi nella donna. Nel suo contesto naturale di“festa collettiva”, la musica è totalmente profana e trascende come cronaca degli umili e degli emarginati.
Qui un esempio video, di rumba solista, di un grande maestro cubado di Matanza "Luis Jorge Camino" che stimo molto:toccarsi, ma provocandosi continuamente. I movimenti di spalle e fianchi sono continui, sensuali, aggressivi nell’uomo e difensivi nella donna. Nel suo contesto naturale di“festa collettiva”, la musica è totalmente profana e trascende come cronaca degli umili e degli emarginati.
giovedì 24 ottobre 2013
Test di che ballo sei: Tango,Discoteca,Salsa,Valzer
1) Che musica ascolti?
a- -POP/LATINA
b- -HIP HOP
c- -CLASSICA
d- -ELETTRONICA/ROCK
2) TI PIACE BALLARE?
a- -MOLTISSIMO
b- -POCO, MA VORREI FARLO DI Più
c- -SI, MA NON SONO CAPACE
d- -NO
3) SE TU DOVESSI PARTECIPARE A UN CONCORSO DI BALLO COME PROVERESTI A CONQUISTARE LA GIURIA?
a- Con la mia sensualità
b- Con una musica azzeccata
c- Puntando alla perfezione dei passi
d- Con eleganza e grazia
4) COME TI DESCRIVI?
a- SOGNATORE
b- CASINISTA
c- ALLEGRO
d- VIVACE
5) FREQUENTI UN CORSO D BALLO?
a- -SI
b- -NO, MA L’HO FATTO IN
PASSATO
c- -NO, MA VORREI ISCRIVERMI
d- -NO, NON MI INTERESSA
6) LA CHIAVE PER BALLARE AL MEGLIO È TUTTA:
a) Negli occhi
b) Nello stomaco
c) Nelle gambe
d) Nella testa
7) HANNO DEFINITO IL TUO MODO DI BALLARE:
a- Aggraziato
b- Selvaggio
c- Scoordinato
d- Sensualissimo
8) LE SCARPE IDEALI PER BALLARE:
a- Scarpe apposite per quel tipo di
ballo
b- Vecchie, fedeli scarpe da ginnastica!
c- Scarpe belle, anche se scomode
d- Scarpe con tacchetto non troppo alto
9) QUAL È IL POSTO IDEALE PER BALLARE?
a- A un party
b- In casa
c- Al corso di ballo
d- Per strada!
10)Che cosa indossi di solito quando
balli?
a- I miei soliti vestiti
b- Vestiti da eventi speciali
c- Vestiti appositi per il ballo
d- Abiti scollati che lasciano vedere molto!
Ballo di
coppia, il tango è "un pensiero triste che si balla". Negli ultimi
anni ha visto una rinascita anche in Italia, richiamando numerosi appassionati
che si sono iscritti ai sempre più diffusi corsi. Ideale per te che ami
l'improvvisazione e la creatività anche nei passi di ballo!
Profilo B) VALZER:
Il valzer è
un ballo malinconico e al tempo stesso gioioso che tutti conoscono e sanno
riconoscere, adatto per ogni occasione e senza limiti "sociali". Un
ballo ideale per chi ama i passi in coppia, a tutte le età, e utilizzare i
vestiti adatti!
Profilo C) Salsa:
Questo ballo
con ritmi latini ha conquistato una grande fetta di appassionati anche in
Italia. Davvero Ideale per chi ama la sensualità nel ballo e il corteggiamento,
visto che la coppia si sfiora senza mai toccarsi davvero. Affascinante e ricco
di spunti e influenze musicali!
Profilo D) DISCOTECA:
Chi va per
la prima volta in discoteca può sentirsi un po' a disagio se non conosce come
muoversi, ma basterà osservare gli altri e soprattutto seguire il ritmo della
musica, senza preoccuparsi troppo dei passi. Con un po' di tempo diventerà automatico
e molto facile!
mercoledì 23 ottobre 2013
Danza dei sette veli
Questa Danza deriva da il personaggio di una donna di nome
“Salomè”. Una donna bellissima e una grande danzatrice che ispirò per secoli
gli artisti di tutto il mondo. La storia di Salomè è raccontata nel vangelo
cristiano di Marco quando il Re Erode imprigiona Giovanni Battista e chiede a
Salomè di ballare per lui promettendogli in cambio tutto ciò che voleva (famosa
la frase “Qualsiasi cosa mi chiederai,
te la darò, fosse anche la metà del mio regno” dal vangelo di Marco) . Oltre al
vangelo anche Oscar Wilde scrisse una sua versione, che comunque anche questa
storia riprende la storia dell’evangelista. Però il significato di questa danza
è molto più antico, si basa nella mitologia Babilonese dove la dea Ishtar era
rappresentata con sette veli di colori
diversi corrispondenti ai sette chakra o ai sette pianeti, ogn’uno dei quali
possiede influenze diverse che influenzano l’uomo e ogni essere vivente. Quindi
in onore della dea le sacerdotesse eseguivano la danza dei sette veli dove
l’abbandono di un velo rappresentava l’allontanamento dei lati negativi dell’essere umano per
esaltare quelli positivi. Questa era una danza sacra che dava energia e armonia
al corpo e alla mente e finita la danza seguiva una preghiera alla dea. Quindi
non era una danza sensuale anche se al giorno d’oggi è vista in questo modo. Ma
è una danza di purificazione dove le danzatrici spogliandosi dei veli si
spogliano anche delle negatività dello stato umano ritrovandosi alla fine
purificata. I colori dei veli sono:
l’arancio, il blu, il rosso, il lilla, il verde, il giallo, e infine
l’indaco considerato il bianco della luna.
Questo il significato per colore dell’abbandono:
arancio: dissolve
la tendenza al comando e quindi del dominio sugl’altri (pianeta di Giove)
blu: l’abbandono dona
una più sensibilità ad esprimersi con gl’altri e a quindi a relazionarsi (pianeta
di
Venere)
rosso:
abbandonare l’aggressività per abbracciare un amore più aperto e cosmico
(pianeta di Marte)
lilla: abbandonare eccessivi rigori per aprirsi alla
semplicità della vita (pianeta si Saturno)
verde: abbandono
della visione materiale-spirituale per aprire il proprio cuore (pianeta di
Mercurio)
giallo: elimina
orgoglio e vanità lasciando spazio a
gioia ,speranza e fiducia (pianeta del Sole)
bianco: raggiungimento
della purezza con un pensiero creativo (Luna)
martedì 22 ottobre 2013
La Clavè afro-cubana
Las claves o legnetti è uno strumento a percussione della
famiglia degli idiofoni. Il legni son due e son lunghi circa 20-30 cm fatti di legno
duro (madre dura) tipico cubano o dell’Africa, ma possono anche essere
costruiti in fibra di vetro o in plastica ottenendo così una più lunga
resistenza del materiale. Quando si percuotono producono un suono brillante, la
forma dei legni può variare per amplificare il suono(scavati al centro, resi
concavi, appiattiti ,o cilindrici). Questo strumento è molto importante per la
musica afro-cubana in quanto indica lo scandire del tempo ritmico, la sua
partenza e lo stile suonato, in
particolare la clave della rumba o di guaguancò 2/3 ( ovvero verbalmente
suonata così pa pa paumpa pa)e
la clave della salsa (o clave del Son) 3/2.
Si suona tenendo un legno appoggiato ad una mano chiusa a
coppa che funge da cassa armonica (quando non sia già incorporata con uno scavo nel legno) e l’altra mano batte con
l’altro legno sul punto mediano con un movimento morbido e rilassato. Il suono
così diventa acuto e penetrante diventando così facilmente udibile in qualsiasi
contesto sonoro. Il ritmo prodotto nella clave è un ritmo sincopato dove ci son
tre colpi e uno lineare dove ne compaiono due. Quindi si possono
distinguere due modalità di accenti
forti (quando si batte) e deboli (in levare). I tempi deboli o in levare sono:
2,4,6,8, mentre i tempi forti o in battere sono 1,3,5,7. Quindi possiamo dire
che lo scandire del tempo con la clave sia la base di tutta la musica caraibica
e del canto che si appoggia e si incastra perfettamente sugli accenti della
clave rivelandone la direzione di partenza.
Inoltre esiste anche per i ritmi ternari composti (per lo
più 6/8) la clave abakwà (o di columbia, o di palo Bantù) ed una serie di suoi
derivati, tutti usati nel folclore e nella santeria.
lunedì 21 ottobre 2013
Merengue
Il Merengue è un
ballo folkloristico diffusosi
soprattutto nella Repubblica Domenicana nei Caraibi. Si dice che gli schiavi
importati dall’africa avessero poca possibilità nei movimenti per via delle
catene alle caviglie, così per ballare riuscirono a sviluppare comunque il
movimento semplificandolo con il solo
trasferimento del peso corporeo da un piede all’altro. Il nome del merengue
deriverebbe da un dolce (dolce a base di
albume di uova e zucchero a velo) ma non si conosce il vero motivo
dell’associazione di questa parola con
il ballo. All’inizio il ballo era di gruppo dove si formava un cerchio
di uomini e donne, e in mezzo si poneva, a turno, una giovane donna in età da
marito. Mentre il cerchio si muoveva sul ritmo musicale, i vari maschi della
compagnia lanciavano il proprio cappello verso la donna posta al centro, la
quale decideva se accogliere o meno il cappello del pretendente che di volta in
volta si proponeva. Successivamente si passo a un ballo di coppia mantenendo le
caratteristiche sensuali ed erotica di una danza di corteggiamento e per questo
non aveva bisogno di sviluppare tante figure ma era solo l’ uomo che con il
corpo faceva da guida. Attualmente si
son sviluppate sempre più figure a questo tipo di ballo e secondo alcuni lo considerano depauperato
dalla sua vera iniziale funzione. Dal punto di vista musicale, diversi sono
stati gli strumenti utilizzati per sviluppare tale ritmo. Nel XX secolo, oltre al tamburo e all'organetto,
per accompagnare l'immancabile voce solista, si usava il guiro cubano. Il
movimento fondamentale del merengue è denominato "cuban motion": si
tratta di un movimento accentuato dei fianchi che accompagna i singoli passi
sia del cavaliere che della dama. Il movimento delle gambe è costante per
l'intera durata del ballo. Questo dipo di ballo si annovera tra i più semplice stile caraibico da apprendere.
Questi alcuni degli artisti più importanti del merengue:
Juan Luis Guerra , Toño Rosario , Fernando Villalona , Wilfrido Vargas , Johnny
Ventura , Sergio Vargas , Los Hermanos Rosario , Milly Quezada , The Melodic ,
insieme Quisqueya , Victor Roque La Gran Manzana , Gruppo Mania , Dionis
Fernandez e la squadra , il Sapphire , Bonny Cepeda , Kinito Mendez , Eddy
Herrera , Freddy Kenton , Hector Acosta , José Peña Suazo e La Banda Gorda ,
Rubby Perez , Grupo Bananas , Danny Marin , Rikarena , Jochy Hernandez , Jossie
Esteban e Patrol 15 , Las Chicas del Can e cocou (danza tradizionale).
Qui invece un canzone molto in voga al giorno d'oggi:
venerdì 18 ottobre 2013
Danza Pyrichios (Pirrica)
Il Pyrrhichos o meglio danza Pirro è una danza narrata in alcuni testi
antichi come l’Anabasi descritta da Senofonte , dove la danza è basata su gesta di incontri tra
guerrieri che combattono con il coltello. Quindi questa danza è una danza fondata
sull’uso delle armi. Si crede che ebbe
inizio a Sparta città greca con forte influenza militare. Si pensa che derivi da riti celebrati dopo la vittoria di una
battaglia, o come allenamento e metodo distensivo eseguito dai guerrieri prima delle battaglie. Più tardi questa danza
si avvicinò più a una forma di spettacolo teatrale come una mimica di guerra, eseguita
sia da danzatori singoli o da danzatori che combattevano l’un contro l’altro,
sia da gruppi numerosi. Ci sono molte fonti per l'attribuzione del nome:
secondo alcuni deriverebbe dal nome dell'inventore, un tale Pirrico che veniva
proprio dalla città di Sparta. La fonte più seguita dagli storici è tuttavia
quella di Louis Séchan, che ne fa derivare il nome dall'aggettivo πυρρός,
rosso, che è poi il colore delle tuniche dei danzatori. La pirrica sarebbe
allora la "danza rossa", ovvero la danza dei guerrieri il cui costume
è caratterizzato fin dalla più lontana antichità e presso i popoli più disparati dal colore vermiglio del sangue.
giovedì 17 ottobre 2013
Danza dei Dogon
I Dogon vivono nello stato del Mali in una terra unica in Africa, una terra
di leggende e di misticismo. Il paese dei Dogon è uno degli ultimi luoghi dove
è possibile incontrare l’antica saggezza africana.. Le danze del popolo dei dogon
son prevalentemente legate alla religione animista. I dogon utilizzano nelle
loro danze delle maschere le quali sono create perché, secondo le credenze
religiose, alla morte del corpo sia animale che umano l’energia vitale
risiedente in esso continua a esistere e per impedire la circolazione di questa
energia, che potrebbe provocare dei danni, vengono costruite le maschere per protezione
da essa. Nella tradizione le maschere sono utilizzate per la grande festa del
«sigui» per i funerali, e per il dama, il rito che accompagna l’anima del morto
dal villaggio alla sede degli antenati. L’anima con questa cerimonia abbandona
i suoi vincoli terreni e diviene una protettrice della comunità. Così le danze dogon
presentano una grande varietà di maschere: animali, donne, Dio, la casa, per i diversi aspetti del cerimoniale religioso.
mercoledì 16 ottobre 2013
Il tamburello Riq
Il riq è il tamburello più usato nella musica e nella danza
araba. Tradizionalmente è formato da un telaio di legno con il diametro che varia
tra i 20 e i 25 cm, ed ha una pelle ( di pesce o di capra) stesa e tirata su
esso. Il telaio può essere coperto da entrambi i lati interni ed esterni con
molte decorazioni d’intarsio di madre-perla , avorio o legno decorativo, come
albicocco o del limone . Ha dieci coppie di piccoli piatti (circa 6 cm di
diametro), montati in cinque coppie di fessure. La pelle è incollata e serrata sopra il telaio, che è
di circa 6 cm di profondità. In Egitto il riq è di solito 20 cm di larghezza,
in Iraq, è leggermente più grande. Per suonare il riq ci sono due modi:
1 1) Tenendo con entrambi le mani il tamburo e le dita appoggiate alla pelle che la
percuotono. Si ottiene così un suono basso e asciutto.
2 2) Tenendo solo
con una mano che scuote il tamburo facendo suonare i piattini, mentre l’altra
mano può tintinnare con le dita la pelle. Inoltre lo strumento può suonare con
un colpo di anca o della spalla durante la danza del ventre.
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Tamburello riq
martedì 15 ottobre 2013
Danza del ventre con il tamburello
La danza con il tamburello, probabilmente ha delle influenze
zingare. Il tamburello usato è di origine araba e si chiama riq e diversamente dai Sagat, che vengono suonati proprio come
strumenti musicali, la danzatrice si limita a battere il tempo contro alcune
parti del corpo (mano ,anca, spalla). Così facendo riesce a esaltare il
movimento con il suono e il ritmo della musica. Questa danza predilige una
musica allegra perchè è una danza nata dalla venerazione della dea Iaset,
quinti è una danza vivace e solare, infatti per questa danza la danzatrice
dovrebbe scegliere colori brillanti per i suoi vestiti. Il vestiario è composto
da una gonna,una fascia,2 bracciali, e dei veli.
Qui sotto un video esempio con i tamburelli e i veli:
Qui sotto un video esempio con i tamburelli e i veli:
lunedì 14 ottobre 2013
Bongo
Il bongo è uno strumento musicale a percussione, le sue
origini son africane ma è utilizzato anche nella musica Caraibica. E’ composto
da una pelle a una sola membrana posta sulla parte alta di corpo a tronco di
cono di legno, attaccato a un altro corpo con un’ altra membrana di pelle. La
pelle viene tirata mediante dei tiranti, questo permette allo strumento di
avere diverse tonalità. I due tamburi uniti tra loro da un parallelepipedo
sempre di legno fissato tra un tamburo e l’altro han una dimensione leggermente
diversa tra loro, così si ottiene un ulteriore suono differente. Quello più
piccolo è chiamato macho ed ha un suono più acuto, mentre quello più grande è
chiamato hembra e ha una tonalità più grave. Inizialmente era usato come unico
strumento percussivo nei gruppi che suonavano il "cha-cha",
"bolero" e "danzón"; successivamente, con l'entrata nei
gruppi di altre percussioni quali "congas" (o tumbadoras) e "timbales"
(o paila), diventano strumento per creare abbellimenti e fraseggi per
enfatizzare il canto e/o un particolare momento del brano; quando entra il
"mambo", cioè la parte del brano con i fiati, il
"bongocero" (chi suona il bongó) lascia il bongó per suonare la
campana a mano. I Bongo producono un suono più alto rispetto alla conga e sono
tenuti tra le ginocchia,o su un apposito supporto, con la hembra, il tamburo
più grande, verso destra (i mancini lo tengono al contrario). In genere vengono
colpiti con le dita o con le palme delle mani, sebbene alcune composizioni
moderne richiedano le bacchette. Il suono può essere facilmente modificato
ponendo parte della mano in cima alla pelle, mentre si colpisce con l'altra.
Nel caso delle orchestre il musicista può essere in piedi. Il glissando è
prodotto dallo sfegamento del dito medio, sostenuto dal pollice, sulla testa
del tamburo. Talvolta il dito viene inumidito di saliva, o bagnato di sudore
prima di sfregarlo.[1] Alcuni suonatori si aiutano con la cera d'api.
domenica 13 ottobre 2013
Marìmbula
La marimba ( pronuncia spagnola : [ maɾimbula ]) è una scatola pizzicata ed è uno strumento musicale delle isole dei Caraibi ( da non confondere con la marimba ). E' composta da una scatola di legno con un taglio circolare nel centro, attraverso questo foro, passano un certo numero di strisce di metallo. Queste strisce di metallo sono sintonizzate su diverse altezze , e vengono pizzicate per produrre una linea di basso per la musica (come una chitarra-basso) . La marimba fa parte della famiglia lamellofono di strumenti musicali. Questo strumento è stato molto importante per lo sviluppo della musica afro-cubana come è stato uno degli strumenti di base suonati da musicisti Changui . Entrambi i generi Changui e sono sviluppati come risultato della combinazione di stili musicali africani e spagnoli e strumentazione. La marimbula è uno dei tanti strumenti importati nelle Americhe dall'Africa , e continua ad essere suonato ancora a oggi in Africa, in varie forme e stili , in particolare nei country club della Sierra Leone , Liberia , Guinea , Ghana e Nigeria.
Qui sotto un video con una marimbula un po'più moderna:
venerdì 11 ottobre 2013
Musica Changüí
Il Changüí è uno
stile musicale tipico Cubano ed è molto importante per l’ evoluzione della
musica Cubana ( e quindi del Ballo cubano). Ha avuto origine nei primi anni del
XIX° secolo nella provincia di Guantànamo a Cuba. Lo stile è sorto nelle comunità rurali
popolate da schiavi , atti al lavoro nelle raffinerie della canna da
zucchero. Il Changüí fonde la musica spagnola fondata sulla
chitarra e la canzone, con i ritmi di percussione africani di origine Bantù, e per questo è considerato il
predecessore del Son Montuno. Questo
stile vien confuso da molte persone con altri generi musicali, ma esattamento
lo stile Changüí, è composto da soli 4 strumenti: Marìmbula, Bongo, Tres, Guiro
e un cantante.
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