lunedì 30 settembre 2013

IL SON CUBANO






Il Son cubano nasce dalla contaminazione dei coloni europei e i ritmi africani degli schiavi importati dall’africa a Cuba. Questo ritmo nacque più precisamente a Santiago di Cuba verso la metà del XIX, ed è il ritmo che più ha dato origine ai balli caraibici più famosi e ballati come la salsa. Si differenzia dagl’altri balli perché è il primo ballo ballato esclusivamente in coppia, non basato su coreografie di gruppo, infatti assieme al tango lo si può definire il primo ballo di coppia moderno. Il ritmo e quindi il ballo si evolse dal Danzon e dalla Contradanza, che allora erano ballati dall’ aristocrazia. I contadini (per lo più schiavi africani) dopo il lavoro nei campi erano soliti a dilettarsi in feste campestri, e proprio in queste feste iniziarono a ballare e a suonare talvolta deridendo i padroni aristocratici con movenze di danzon o contradanza. Ciò fece nascere un nuovo modo di ballare condizionato più dal ritmo africano radicato nelle origini dei contadini con movenze di rumba, l’unione di questi stili ha creato il SON. La diffusione di questo stile nuovo avvenne grazie ai musicisti Trova. Nel 1916 nacque il primo gruppo ufficiale di son con  i fratelli Martinez che fondarono il “ Cuarteto Oriental” che successivamente iniziarono a registrare le loro canzoni nel 1918 con il nome di “Sexteto Habanero”. All’inizio questo tipo nuovo di musica era considerato barbaro e volgare da parte dell’aristocrazia, ma quando inizio a incunearsi e a diffondersi tra i bianchi iniziò ad imporsi sempre di più come stile, e con l’introduzione successiva della radio nel 1922 prese ancor più popolarità. Alcuni anni più tardi, i sextetos  divennero septeto con l’introduzione del pianoforte, così fino agli anni 40 con l’arrivo di Arsenio Rodriguez  che influenzo maggiormente il son, inserendo altri strumenti con assoli come le trombe e le percussioni, formando cosi i conjuntos. La popolarità massiccia che aveva raggiunto il son contribuì a valorizzare la cultura popolare afro-cubana e gli artisti che l'avevano creata.Tra i vari artisti che si affermarono in questo periodo va ricordato Carlos Puebla, autore della popolarissima Hasta siempre, canzone dedicata all'eroe della rivoluzione Che Guevara.Oggi il Son è stato riassimilato in altri generi di musica cubana come la salsa e la timba.


Qui sotto un esempio del son:

Danza dei Chopi




I Chopi detti anche Copi o Txopi è un popolo del sud del Mozambico ritenuto il primo popolo abitante dell’odierno Monzambico. Originariamente è un popolo basato sull’agricoltura anche se molti col progredire del tempo odierno si son spostai in città. La loro religione è in maggior parte animista e in piccola è parte cristiana. Questo popolo è  stato conosciuto e studiato soprattutto tra gl’anni 80-90 per via della loro grande tradizione musicale. In particolare loro son abili suonatori di uno strumento chiamato mbila, il quale è un xilofono suonato da molti gruppi..  Oltre al mbila utilizzano altri strumenti ricavati artigianalmente da frutti,  corni e tamburi di varie dimensioni.  Anche i chopi hanno l’usanza di utilizzare le loro danze durante festeggiamenti di cerimonie , in memoria di divinità o in danze epiche.Per maggiori informazioni sulla loro vita vi invito a visitare il seg. link :

 http://www.sancara.org/2012/04/popoli-dafrica-chopi.html

venerdì 27 settembre 2013

Scuola di salsa






"La Guajira Son"
di Villanova di Camposampiero (PD) Italy
scuola di salsa,rumba,merenghe,bachata,afro -
cubano,rueda de casino,spettacoli.
Maestro Luis Jorge Camino e Matteo Coletto




giovedì 26 settembre 2013

Mizmar





Il Mizmar  è uno strumento che si suona in tutto il Medio Oriente. E’ conosciuto come “corno” per la sua forma e per il suo suono. In Egitto i mizmar son suonati durante i matrimoni come accompagnamento ai ballerini. Per suonarlo si una una tecnica particolare di respirazione: l’aria viene inalata attraverso il naso e conservata nelle guance prima di essere convogliata nello strumento. Esistono 4 tipi di dimensioni di mizmar, e quindi ognuno produce un suono diverso a seconda della lunghezza e della larghezza della sua pipa, ad esempio il sebss è il più piccolo mizmar e il suo suono risulta forte e brillante ed è usato per suonare le melodie principali, mentre  l’aba è il più grande con un suono più profondo e è utilizzato come accompagnamento per i temi principali e per suonare i passaggi più melodici.


Il Mizmar è realizzato in un unico pezzo di legno di albicocco, anche se alcuni costruttori negl’ultimi tempi hanno iniziato a utilizzare legno di faggio. Il legno è tornito al tornio e poi vengono realizzati i fori. A seguito ci son altre 3 parti assemblate al corpo in legno:


1)The Double Reed: canna del mizmar è fatto da una pianta del deserto i beduini chiamano Hagna. Raccolte dal deserto e lasciato ad asciugare, è tagliato e formato in una doppia ancia.


2)Il Bocal: Un tubo di alluminio o rame a cui la lamella è apposto dall'alto, dal basso montato in un tubo di legno che lo collega alla apertura superiore del mizmar. Questo tubo è conosciuta come la laseq (bocal).


3)La Pirouette: piccolo cilindro di legno o di plastica con un foro nel mezzo apposto in fondo la canna per permettere di toccare la punta delle labbra del musicista durante la riproduzione di esso. Esso impedisce all'aria di sfuggire tra le labbra del musicista fuori le punte del pettine, particolarmente importante alla luce del fatto che la respirazione circolare, di cui sopra, è utilizzato per riprodurre il mizmar.

mercoledì 25 settembre 2013

Danza nell’antica Grecia






In Europa  la danza acquista una rilevante influenza storica nell’antica Grecia. Lo sviluppo della danza in Europa è molto legata al teatro, dando alla rappresentazione teatrale molta vivacità ed espressività con le movenze del corpo. Le rappresentazioni teatrali a quel tempo erano molto importanti in quanto costituivano momenti di aggregazione sociale e culturale, e venivano organizzate dalle autorità politiche in occasioni di feste dedicate agli Dei. Quindi anche qui troviamo che la danza sia connessa ad una rappresentazione religiosa in certi eventi. In Grecia si svilupparono varie tipologie di danze classificate dagli storici in tre categorie:


Danze guerriere


Danze religiose


Danze profane


L’importanza della cultura e quindi della danza Greca lo si può ancora notare nelle parole che ancora vengono usate come ad esempio la parola "orchestra", che nell'italiano moderno designa un insieme di strumenti musicali, mentre nell'antica Grecia indicava il luogo del teatro dove agiva il coro e derivava da ορκέομαι, un altro verbo che significava "danzare", perché l'azione del coro era formata dal canto e dalla danza. La tragedia e la commedia si esprimevano a mezzo della μουσικῄ, termine che indicava l'insieme inscindibile di poesia, musica e danza, tre arti considerate di pari importanza che interagivano continuamente. La danza tipica della commedia era la Cordax, caratterizzata dalla lascività e dalla vivacità. Bisogna comunque dire che la Grecia fu influenzata dagli stili Afro-asiatici  però riuscì ad elaborare un suo stile (classico) che influenzò successivamente tutta la cultura occidentale e oltre. Qui di seguito troverete un passaggio molto interessante dell’antropologo e studioso di storia della danza Curt Sachs:




"Architettura e scultura furono arti native della Grecia. Certamente gli artisti greci derivarono tecnica, stile, idee dalle altre nazioni mediterranee. Però, al di fuori di questi imprestiti e influenze, essi crearono quel canone classico che decise il destino dell'arte occidentale per oltre duemila anni e influenzò pure l'arte dell'Oriente di religione buddista. In contrasto stridente con quell'autoctono fiorire delle arti belle, la musica greca fu quasi interamente importata da altre culture. I modi frigio e lidio erano reminiscenza dell'Asia Minore; Olimpo, il patriarca della musica greca fu detto essere figlio del frigio Marsia; il suo discepolo, Talete, era cretese. Nessuno strumento nacque in Grecia... La gran parte degli strumenti della cultura musicale ellenica sono d'una semplicità sorprendente, da poterli definire primitivi, e riesce arduo collegarli alla meravigliosa maturità dell'architettura e scultura contemporanee" (Sachs Curt, Storia degli strumenti musicali, Milano, Mondadori, 1996).










Dalle pitture vascolari che ci sono state tramandate si evince un tema quasi fisso: danze di fanciulle che, interpretando gli antichi riti della fertilità, sembrano perseguire l'obiettivo primario di mostrarsi al fine di piacere. Nell'opera La nascita della tragedia, friedrich nietzsche suddivide le danze greche in apollinee e dionisiache (1871-1872 - Milano, Adelphi, 1995).


Le danze apollinee sono severe, a contenuto etico e rituale. La loro origine è dorica o cretese.


Oltre la citata pirrica e le altre danze di guerra, le più famose sono:

- gèranos, danza degli Ateniesi a Delo,

- emmèleia, danza usata nella tragedia,

- peana, danza magica che veniva eseguita dal coro,

- ipochermatica, danza allegra che, per le sue caratteristiche, si avvicinava moltissimo a quelle dionisiache.


Le danze dionisiache sono prevalentemente a contenuto satirico e orgiastico. La loro origine è ionio-asiatica. Esse sfociano anche in forme violente.


Le più famose sono:

- kòrdax, danza tipica della commedia, prevalentemente a contenuto volgare,

- òklasma, danza persiana con caratteristiche acrobatiche,

- sikinnis, danza usata nel dramma satiresco, a contenuto scurrile.



martedì 24 settembre 2013

La danza del ventre con il bastone






La danza con il bastone trova origini nell’antico Egitto nella regione del Sa’id, da qui infatti prende il nome di danza Saidi. La danza risale ad almeno 2000 anni prima di Cristo, la datazione avviene grazie ai reperti archeologi raffiguranti un antica arte marziale maschile praticata con lunghi bastoni di bambù chiamata Tahtib. Quest’arte marziale con il passare dei secoli si è trasformata nella danza Saidi dove i bastoni non devono più toccare l’avversario ma solo sfiorarlo. Ci son anche dei salti che son molto caratteristici di questo stile di danza.. Il bastone spesso viene fatto roteare in aria e poi battuto energicamente a terra rispettando il ritmo musicale. La Danza del ventre femminile col il bastone ha preso quindi dall’arte marziale antica riadattandosi agli inizi del Novecento sui palcoscenici e cabaret e divenendo la Raqs el Assaya ovvero danza con il bastone. Questa danza rielaborata secondo soprattutto le esigenze delle donne, contrappone  movimenti decisi e di forza con anche dei salti come la danza Said, a movimenti  più graziati tipici della danza del ventre con gli otto e cerchi con il bacino. Una donna così può imitare burlescamente le movenze della danza said, diventando così una danza più civettuola, gogliardica e divertente.




L’abbigliamento di questa danza è caratterizzato da una tunica chiamata galabeya indossata dagli uomini sopra a dei  ampi pantaloni, mentre le donne usano pantaloni più stretti per mettere in risalto i fianchi sui quali è stretta una cinta che mette in risalto i movimenti del bacino. In testa le donne portano un foular mentre gli uomini un turbante. Anche sui bastoni troviamo differenze tra uomini e donne, il bastone maschile è composto da un canna di bambù piuttosto grossa , mentre le donne utilizzano una canna più semplice o un bastone a uncino che può essere anche decorato con paillettes e strass.


La musica invece che accompagna la danza è ovviamente di ritmo saidi, che però spazia anche nella musica moderna araba detta habibi music.Nella musica tradizionale, l’inizio di solito è composto da uno strumento il mizmar (strumento a fiato) , a seguire con il taqsim e infine con le percussione con un ritmo molto deciso che si abbina molto con i salti tipici della danza e la gestualità del bastone.


Mizmar



lunedì 23 settembre 2013

Habanera



E’ difficile dire con certezza se l’habanera sia nata prima in Spagna o a Cuba. Lo stile “Habanera” secondo me è uno stile che unisce questi due Paesi passando comunque per il ritmo africano importato nell’isola di Cuba. Quindi si può dire che nacque a Cuba a partire dall’Ottocento per poi svilupparsi in Spagna. Essa è una danza popolare dal ritmo lento e non rigido, molto simile al Tango. Il motivo più celebre delle canzoni habanera sicuramente è “La Paloma” scritta dal compositore spagnolo Sebastian Iradier durante un soggiorno a Cuba. Lo storico spagnolo José Luis Ansorena, nel suo articolo intitolato "La canción en Euskalerria", scrive che all'epoca della registrazione della Paloma a nome di Sebastián Iradier, ne venne anche pubblicata una versione dall'editore e musicista Bonifacio Eslava. Il titolo: "Danza popular habanera con la misma letra que la cantan los naturales de Cuba, publicada por el Sr. Iradier como composición suya con el título de La paloma". In ogni caso va riconosciuta ad Iradier la paternità del motivo attualmente conosciuto e che è ancora la canzone più eseguita al mondo.

venerdì 20 settembre 2013

Danza dei Chokwe



Il popolo Chokwe vive tra l’Angola, Zambia e nella Repubblica Democratica del  Congo. Questo popolo ha sviluppato l’arte dell’intaglio sul legno di maschere facciali usate per riti religiosi e quindi per danze d’igniziazione e di fertilità. I danzatori vanno di villaggio in villaggio esibendosi e danzando con le maschere, una di questa chiamata “ PWO”(maschera con sembianze femminili, ma indossata da uomini) la quale per la grande vastità del territorio subisce varie trasformazioni stilistiche dipendenti dal luogo di creazione, lasciando però inalterato il fascino di queste maschere che evocano l’antenata affinché protegga la fertilità delle future generazioni. Il danzatore per rappresentare questa fertilità tiene in mano una statuetta rappresentante una madre con il suo bambino. La maschera viene commissionata dal danzatore con l’omaggio allo scultore di un anello di rame. Il legame tra maschera e la vita del danzatore è molto ricca d significati religiosi e credenze magiche. C’è anche un’altra maschera La “CIHONGO” (maschera maschile), la quale rispetto la pwo è usata nella danza per rappresentare il maschio e quindi il danzatore danza con movimenti più decisi e possenti con ancheggiamenti accentuati per far risaltare la cintura. Mentre i danzatori con la maschera pwo danzano con movimenti più graziosi saltellando sul ritmo. Quando le maschere danzano insieme esprimono desiderio del corteggiamento e la relativa fecondità, con invisibile ma altrettanto potente magnetismo incanto degli spettatori.

mercoledì 18 settembre 2013

La danza in Europa


Prefazione

Possiamo dire che La danza o il ballo per l’essere umano è la prima arte di comunicazione perché essa non utilizza che il movimento naturale del corpo, mentre tutte le altre arti prevedono l’utilizzo di vari strumenti (ad eccezione del canto) per  rappresentare visibilmente o sensorialmente le proprie idee o ancor meglio i propri stati d’animo interiore. La danza è radicata in noi fin prima della nascita, dai primi suoni e reazioni del nostro corpo, dal nostro primo battito ritmato del nostro cuore. Quindi si può dire che la danza  è nata con la nascita dell’uomo stesso, infatti possiamo constatare che in ogni parte del mondo è presente, e non solo perché al giorno d’oggi abbiamo una comunicazione con gli altri popoli molto sviluppata,  che influenza l’uno o l’altro gruppo sociale. Ma la danza è presente anche in un qualsiasi popolo, in una qualsiasi tribù isolata dal resto del mondo. Quindi non possiamo dire che la danza in Europa, o in Africa o nelle Americhe…  è nata prima in un continente e dopo nell’altro. Ma l’uomo può solo datare l’evoluzione che essa ha con l’evolversi dell’uomo e raccogliere così vari modi di esprimersi nel tempo con usi e costumi del luogo. La storia della danza europea è molto vasta perché l’evoluzione dell’uomo in Europa è stata caratterizzata da molti passaggi di civiltà e culture, questo ha permesso all’arte della danza di rinnovarsi e di ri inventarsi di continuo. Quindi prima di parlare della danza odierna dobbiamo tuffarci nella danza del passato per capire i motivi e il perché oggi usiamo e amiamo il nostro stile di Ballo.

martedì 17 settembre 2013

Danza orientale con i Sagat



I cimbali detti anche sagat in arabo e zill in turco , son strumenti molto antichi risalenti all’800 A.C. . Son strumenti a percussione composti da due dischi metallici (di ottono, bronzo, rame o argento),  appartenenti alla famiglia degli idiofoni (strumenti dove il suono è prodotto dallo stesso materiale senza aggiunta di altri componenti).  Al centro son sbalzati a creare una piccola rientranza sulla quale nella parte esteriore viene applicato un piccolo elastico o un cordino da legare al dito.  Un disco và applicato al pollice e un altro al medio tra l’unghia e l’ultima articolazione faringea. Il loro suono è caratterizzato dalla percussione del disco del pollice su quello del medio, producendo un suono squillante a seconda del materiale e la grandezza dei dischi. Questi strumenti si diffusero molto nel nord africa fino al tibet. Questi strumenti son utilizzati come accompagnamento della musica o come mezzo per scandire il tempo, e son stati utilizzati soprattutto dalle zingare egizie Ghawazi (v. stili di danza orientale)




Vi allego un video che meglio rappresenta il suono e l'utilizzo di questo strumento:




lunedì 16 settembre 2013

Lo Xilofono


Risultati immagini per Xilofono

INFORMAZIONI GENERALI

Il suo nome deriva dal greco xylon, "legno" e phoné, "suono" ed ha un timbro secco e netto.
Gli xilofoni erano diffusi in Asia già dal XIV secolo, quindi si diffuse in Africa con grande rapidità diventando uno strumento assai popolare.
Gli schiavi africani lo introdussero in America Latina, dove gli venne dato il nome di
marimba.
Si diffuse in Europa a partire dal 1500 e divenne ben presto uno strumento popolare, particolarmente in Europa centrale. La prima parte orchestrale scritta per lo xilofono è compresa nella 'Danse macabre' del compositore francese Camille Saint-Saëns. Igor Stravinskij inserì lo strumento nella partitura di Petrucka.
Lo xilofono dell'orchestra moderna possiede due file di barrette disposte come sulla tastiera del pianoforte. Viene suonato con due martelletti di legno duro, per ottenere un suono penetrante e diretto, oppure con quattro e più martelletti più morbidi, per poter ottenere suoni più dolci.

COME SI OTTIENE IL SUONO Prova a suonare
Le lamelle di legno, disposte in ordine di intonazione, vengono percosse da martelletti.


MATERIALEcostituito da lamelle di legno disposte orizzontalmente. Al di sotto di ognuna un tubo fa da cassa da risonanza. Si suona con due martelletti di legno duro.Qui sotto un'immagine con un xilofono africato fatto con delle zucche come cassa di risonanza.

Sikko





retro

Il Sikko è un tamburo quadrato fatto con un telaio di legno quadrato e della pelle di capra inchiodata a esso.Viene suonato tenendolo con una mano e colpendolo con un pezzo di legno, ci sono diverse dimensioni ognuna avente una sonorità diversa da cui si può comporre piccole orchestre con Sikko differenti. E' uno strumento proveniente dalla Sierra Leone e si usa in cerimonie locali accompagnato dal ballo Djolè ( vedi balli africani danza Djolè).

Sabar




Il Sabar è uno strumento musicale a percussione della famiglia dei membranofoni originario del Senegal,più precisamente, del popolo Wolof. Di solito esso viene suonato con una mano ed una lunga bacchetta in legno oppure con le sole mani. Ne esistono di sette diversi tipi e con diverse funzioni; i più importanti sono:
  • Lo Nder, il Sabar solista.
  • Il Lamb, il Sabar "basso" di accompagnamento.
  • il Goros Babas,il Sabar per le improvvisazioni.
  • Lo Mbag,altro Sabar di accompagnamento.
Questo strumento era usato dai Griot per comunicare fra i vari villaggi Wolof,grazie alla sua capacità di sentirsi a chilometri di distanza.Viene chiamato "Sabar" anche il genere musicale attinente allo strumento.

DJEMBE





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Lo strumento djembe è uno strumento molto antico, si pensa che la sua apparizione abbia radici con il popolo Mandingo del Mali circa nel 1200 d.c
Questo strumento fa parte della famiglia dei tamburi con una dimensione tra i 30 cm di diametro e i 60cm di altezza.
Il corpo, cavo, ha una tipica forma a calice; la superficie interna dovrebbe essere liscia e levigata, cosa che contribuisce alla ricchezza del timbro dello strumento. La membrana, tradizionalmente, è in pelle di capra; più raramente in pelle di vacca.
La pelle viene tesa attraverso due procedure distinte di tiraggio chiamate tiraggio verticale e tiraggio orizzontale.
Il tiraggio verticale si effettua subito dopo il montaggio della pelle e consiste nel far raggiungere una buona tensione alle corde.
Il tiraggio orizzontale consiste nell'intrecciare le corde precedentemente tirate utilizzando una terza corda che viene legata in direzione orizzontale al fusto. I djembe tradizionali sono costruiti a partire da un unico pezzo di legno. Si scelgono solo legni duri (soprattutto dimba, ma anche bois rouge, lenge, acagiù, iroko, hare, dugura) e teck; i djembe più economici, realizzati incollando assieme diversi pezzi di legno, sono da scartare per la mediocre qualità del suono; i djembe prodotti industrialmente con materiali sintetici (sia la cassa sonora che la pelle), possono apparire prodotti professionali e ben fatti (spesso costano molto) ma sono assolutamente diversi nel suono dai veri djembe.
Il djembe si distingue fra i membranofoni per una gamma di toni particolarmente ampia, che ne consente l'uso come strumento solista oltre che ritmico. Sostanzialmente però, i colpi principali sono tre: lo slap, il tone ed il base. Questa varietà tonale dipende dalla particolare forma a calice, dai tipi di legno usati, dalla lavorazione interna della cassa armonica, e dal tipo di pelle utilizzata.
Il djembe si suona con le mani e per riprodurre i toni fondamentali occorre una certa pratica; sono rilevanti sia la posizione in cui si colpisce la membrana quanto la "consistenza" del colpo. Il tone (colpo medio) si potrebbe descrivere come "concentrato" e si ottiene colpendo mantenendo il polso rigido; Lo slap è un colpo invece "diffuso" e si ottiene dando maggiore elasticità al polso e tenendo le dita leggermente aperte. Il passaggio dal colpo concentrato a quello diffuso corrisponde a un passaggio da toni più bassi a toni più alti; il terzo colpo fondamentale è il base (letto bass), ed è il colpo più basso e si produce colpendo il tamburo al centro della pelle. I suonatori principianti tendono a cambiare tono spostando le mani, mentre i professionisti privilegiano in genere le variazioni nel tocco.
Il djembe è uno strumento di comunicazione sociale e come tale ha un ruolo molto importante nell'accompagnare danze cerimoniali e rituali, come nei battesimi, nei matrimoni, nei riti di circoncisione e nei funerali, praticamente le tappe fondamentali della vita, ma anche durante le feste "mondane". Il suonatore di djembe viene chiamato djembefola (fola significa suonatore).

I Bambara




Bambara o Bamana è un popolo del Mali discendente dall’antico impero del Mali. Storici sostengono che loro abbiano introdotto l’agricoltura nell’Africa subsahariana. I bambara sono noti per la loro abilità nella lavorazione di ferro, legno, cuoio, ceramica e tessuti. Particolarmente caratteristico della loro produzione artigianale è il chiwara o tjiwara, un copricapo-maschera tradizionale di legno intagliato, in forma di antilope, che viene indossato nelle cerimonie religiose. Tutte le maschere bambara sono realizzate in un particolare stile chiamato segou, caratterizzato tra l'altro da volti piatti, nasi a forma di freccia, e segni triangolari che rappresentano cicatrici decorative. Altra caratteristica dei bambara è la realizzazione di maschere di animali con l'aggiunta di elementi naturali, come le corna. Proprio queste maschere caratterizzano la loro danza associata a rituali religiosi connessi principalmente con l’agricoltura. Nel corso di questi rituali, la maschera diviene l'attributo di un ballerino in costume che le dà vita e voce. La maschera assume il suo pieno significato attraverso il movimento ed il portamento di chi la indossa. I ciwara di solito ballano in coppia. Queste cerimonie si svolgono all'inizio della stagione delle piogge, dopo che i campi sono stati seminati, e la danza Chi Wara viene ballata in serata, neicampi e nel villaggio, dopo una faticosa giornata di lavoro. La cerimonia celebra l'unione mitica tra il sole, che incarna il principio maschile, e la terra, principio femminile, mentre viene celebrato il duro lavoro dei giovani agricoltori e la loro arte nel rendere fertile la terra.

Origine della maschera Chiwara

Ci sono diverse versioni del mito fondante per i Chiwara. Secondo una versione Ciwara, essere metà animale e metà umano, sarebbe nato dall'unione fra un serpente e una donna, e sarebbe stato il primo essere con caratteristiche umane, di nome Mousso Koroni. ( Mousso significa "donna" in bambara). Ciwara fin da bambino si dimostrò un abile lavoratore della terra, grazie ai suoi artigli e ad un bastone lasciatogli in dono dalla madre. Questo essere era anche dotato di poteri magici che gli consentivano di trasformare l'erba in miglio. Per nulla geloso delle sue conoscenza egli insegnò quest'arte agli altri uomini, che grazie a lui divennero ottimi agricoltori. I raccolti erano così abbondanti che, con il trascorrere del tempo, gli esseri umani persero ogni interesse per l'agricoltura e sperperarono così le loro conoscenze e la loro cultura. Ciwara, profondamente deluso dall'atteggiamento degli uomini, decise allora di andarsene e sprofondò nel terreno ricongiungendosi con esso. Per farsi perdonare, gli esseri umani decisero allora di realizzare un altare nel quale potesse albergare il suo spirito e crearono le creste maschere per richiamare la sua memoria ed i suoi insegnamenti.

Secondo un'altra versione, i Chiwara evocano la storia di Sanou Koronin, "piccolo gioiello d'oro", figlia di un re Bambara e promessa in sposa al vincitore di una corsa. La gara venne vinta da un camaleonte che aveva barato e si era fatto trasportare sul dorso di un'antilope roana della savana, le cui qualità fisiche e la purezza d'animo evocavano l'ammirazione di tutti gli altri esseri. Sanou Koronin doveva così andare in premio al camaleonte, ma il destino non volle che il baro fosse premiato e la gara risultò fatale per il sordido animale, che morì. Fu così che l'antilope sposò Sanou Koronin.

venerdì 13 settembre 2013

I Trova



I trova detti trovadores son i primi cantautori di Cuba. Si formarono  nella parte orientale di Cuba (specialmente a Santiago de Cuba) per poi spostarsi verso il centro e diffondendosi in tutta l’isola. Questo stile è molto importante per capire la formazione musicale e culturale della musica e delle danze successive. Un buon trovadores ,secondo uno scrittore , dovrebbe attenersi a tre regole fondamentali:

1-     Cantare e suonare canzoni composte da lui stesso o al massimo da altri trovadores

2-     Utilizzare la chitarra

3-     Cantare la canzone in modo poetico

Il fondatore principale di questo stile musicale fu Josè Vivanco Sanchez che fù  anche creatore del Bolerò cubano. Le sue prime esperienze musicali furono al teatro bufo. Grazie ad uno straordinario talento musicale riuscì  a comporre molte canzoni che però non furono trascritte  perché lui non ebbe alcuna formazione scolastica. Restarono solo poche opere del suo lavoro grazie ad alcuni suoi amici trovaderos che le trascrissero. Lo stile trova in seguito si modifico con i cambiamenti social politici della rivoluzione cubana , diventando Nueva Trova. Le canzoni quindi diventarono più di concetto politico, tanto che il regime stanziò dei fondi per supportare i musicisti che scrivevano canzoni anti-americane o pro-rivoluzionarie; questo era quasi un bonus in un'era in cui molti musicisti riuscivano a guadagnare con difficoltà.I Nueva Trova, inizialmente così popolari,in seguito  subirono un duro colpo con la caduta dell’ Unione Sovietica, sebbene avesse già perso popolarità. Essi soffrirono all'interno di Cuba, forse a causa del crescente disincanto per un partito unico, ed all'esterno, per il vivido contrasto con i film e le registrazioni dei Buena Vista Social Club. L'audience mondiale aveva aperto gli occhi verso lo straordinario fascino e la qualità musicale delle vecchie forme musicali cubane. Dall'altra parte, i temi principali degli anni '60 e '70 ora sembravano sterili e passati di moda; quando il tema non è più attuale, alle canzoni rimane la qualità musicale. Questi brani di alta qualità, tra i quali si distingue Hasta siempre di Puebla, probabilmente vivranno finché Cuba vivrà.

Forse il maggior chitarrista moderno è il trovador Eliades Ochoa (Songo La Maya, Santiago di Cuba, 22 giugno 1946), il leader del Cuerteto Patría. Ochoa studiò chitarra spagnola e tres cubano; Leo Brouwer gli disse che non aveva più bisogno di studiare la tecnica e che sapeva anche troppo! Ochoa ora suona la chitarra a otto corde (un modello disegnato da egli stesso, un ibrido tra la chitarra acustica a sei corde e il tres cubano). Nel Cuerteto Patría troviamo anche il fratello Humberto Ochoa alla chitarra, il figlio Eglis Ochoa alle maracas, William Calderón al basso, Anibal Avila alle claves e tromba, e Roberto Torres alle congas. Questa forse è una delle canzoni più popolari e che a me crea molte emozioni:

giovedì 12 settembre 2013

I Boscimani


I Boscimani è il popolo più antico dell'africa e è anche il popolo dell'africa che mi piace di più per il loro rapporto amorevole con la natura.
La danza dei Boschimani è strttamente anchessa legata alla religione, loro credono in una divinità celeste, che, per esempio in Namibia viene chiamata N!adima, ossia cielo o creatore.
Considerano una divinità anche la luna, ritenendola all’origine della morte. Poteri soprannaturali vengono attribuiti anche alle forze della natura e agli eroi protagonisti della loro storia più antica, ricordati oralmente attraverso racconti di generazione in generazione.
Durante la danza i Boscimani tremano, saltano e sembrano entrare in trance, per invocare l’aiuto dei loro antenati e delle divinità. Questi devono aiutarli a scacciare le malattie e devono assisterli durante i riti di iniziazione.
La danza di guarigione dura in genere circa sei ore, ma in alcune occasioni può durare anche un giorno intero. Le occasioni in cui si pratica la danza possono essere diverse: la caccia, la semina, la produzione artistica.
Le donne stanno in cerchio e gli uomini ballano intorno a loro; il tutto avviene attorno ad un fuoco. I giri di danza diventano sempre più vorticosi e l’atmosfera inizialmente allegra si trasforma: alcuni entrano in trance, cominciano a sudare e il loro respiro diventa affannoso.
E’ proprio questo il momento in cui si realizza l’obiettivo propiziatorio della danza e colui che la mette in atto entra in contatto con la divinità.
Vi allego questo filmato molto interessante che vi farà capire che grande popolo è :


La Guaracha



La Guaracha è un genere musicale e un ballo originario di Cuba nato verso la fine del XIII secolo. All’inizio lo stile si diffuse nei saloon e nei bordelli frequentati dai ceti bassi,  per la sua satira comica verso la politica fu integrato nel teatro” Bufo”  giocando un ruolo importante nell’emancipazione degli schiavi e nell’indipendenza di Cuba. Ad esempio nel 1869 nel Teatro Villanueva a L'Avana era in scena un bufo anti-spagnolo, quando alcuni soldati spagnoli attaccarono il teatro, uccidendo una decina di patroni. Si stava combattendo la Guerra dei dieci anni, da quando, l'anno precedente, Carlos Manuel de Céspedes aveva liberato i suoi schiavi e aveva dichiarato l'indipendenza di Cuba. Gli animi si riempirono di sentimenti di indipendenza, il governo coloniale e i ricchi mercanti spagnoli reagirono. Non era la prima volta (e non fu l'ultima) che politica e musica si intrecciavano. Le rappresentazioni bufo furono chiuse per alcuni anni in seguito a questo fatto. Purtroppo ci sono poche testimonianze che ci indicano come era il ballo legato alla guaracha. Alcune incisioni del XIX secolo suggeriscono che si trattasse di un ballo di coppia, non con una sequenza di passi vincolati come la contradanza (forse copiando il Valzer che arrivò a Cuba nel 1814). Durante il XIX secolo, i gruppi musicali arrivarono a Puerto Rico da Cuba, portando con loro gli stili cubani, come il son e la guaracha. Successivamente, la guaracha sviluppò uno stile tutto suo a Puerto Rico e divenne parte dei costumi portoricani.Verso la metà del XX secolo lo stile venne cambiato da alcuni cantanti e gruppi musicali integrando i suoi versi satirici nel vasto repertorio della salsa.

mercoledì 11 settembre 2013

Il Danzon




Il Danzon deriva dalla contradanza la quale trova le sue origini dagli inglesi ma portata a cuba dai francesi scappati dalla rivoluzione Haitiana del 1790. Un altro ballo che fece nascere il danzon è l’Habanera danza di origine spagnola che si è diffusa nei secoli soprattutto nell'isola di Cuba, molto simile al tango . Il ballo è composto da danze sequenziali dove i ballerini eseguono insieme varie figure. Il termine Danzon  fece comparsa la prima volta con la descrizione in un articolo del quotidiano  de  L’Avana, El Triunfo. Il primo danzón era suonato da un gruppo chiamato orquesta típicas, che era basata sugli strumenti a fiato e c'erano parecchi ottoni (corno, trombone, oficleide), un clarinetto o due, un violino o due, e i timpani. Il danzon, che consisteva in una sola base, era una danza lenta e si ballava in un solo quadrato o mosaico. La sua musica aveva una caratteristica molto importante, I' "introduzione", che consisteva nella ripetizione dall'inizio della musica ogni 32 battute circa, in questo tempo la coppia passeggiava a braccetto per tutto lo spazio, salutando ossequiosamente le altre coppie. La ripresa del ballo era comunicata attraverso uno strumento a percussione chiamato "pailas", il quale interrompeva la prevalenza strumentale data da violini e flauti. Ad un certo punto sia la musica che il ballo subirono un'evoluzione e alla rigidità della musica e dei movimenti si sostituì una maggiore morbidezza e velocità musicale. Nacque così il "danzonete", caratterizzato da una leggera flessione delle gambe per facilitare il movimento corporeo. Questa danza conservò  però la rotazione verso destra della dama attorno al cavaliere e lo stile tipico del danzon, che è mantenuto nonostante l'accelerazione della musica. Nasce il “tornillo”, che significa "chiocciola", consistente nel girare insieme usando come perno uno dei due piedi, il quale lascia sul terreno un segno somigliante ad una chiocciola. E' importante notare come in tutti i balli cubani ci sia una costante comunicazione reciproca all'interno della coppia, dove dolcezza e sensualità si fondono con il ritmo musicale. IL 1950 fu chiamato "anno dell’explocion" per i cambiamenti sia in campo politico sia culturale: questo fu l'anno del trionfo della rivoluzione castrista. Alla sfera intellettuale cubana sentiva l'esigenza di esprimere nuove idee; all'interno di questo cambiamento anche la tradizione del danzonete subì un rinnovamento profondo: da qui la nascita della "guaracha". Questo nuovo tipo di musica, grazie alla sua varietà di ritmi, fu utilizzato sia come veicolo di protesta contro la precedente dittatura Batista, sia per festeggiare la Pasqua e il Natale.Il Danzon visto dalla borghesia europeista  era considerato un ballo scandaloso, il ritmo lento permetteva ai ballerini di ballare vicini con movimenti sinuosi del bacino, ma ben presto venne comunque ballato da tutte le classi sociali, e le critiche non servirono a nulla. Il danzon durò fino all’arrivo del Son negli anni venti. Il danzon arrivo fino in Messico, a causa della forte influenza cubana e li come danza riuscì a sopravvivere più a lungo, infatti ancora oggi viene ballato nelle feste popolari.




martedì 10 settembre 2013

I Masai



La loro danza è legata alla loro religione,
credono in
Enkai, dio che si rivela con colori diversi a seconda dell’umore. Dio è nero (narok) quando è bonario, rosso (nanyokie) quando è irritato. La vera natura di dio è difficile da capire, ma si sa che dio è soprattutto parnumin, il Dio di tanti colori, e cioè una realtà complessa. Dio ama gli esseri umani e li aiuta in caso di bisogno. In questo, dio è aiutato da una serie di esseri spirituali, alcuni dei quali sono da lui mandati a seguire le vicende umane.
I masai non hanno strumenti musicali. Il canto è sempre a cappella, senza accompagnamento musicale. Il coro può dare un tono continuo o un’armonia, su questa base il cantante principale – olo-aranyani – canta il tema musicale. La maggioranza delle canzoni masai prevedono un solista che annuncia il tema del canto, ed un coro che risponde in maniera antifonale oppure con un solo vocabolo. Nella musica religiosa, il solista normalmente inneggia a Dio mentre il coro chiede a Dio di venire – ou – con un tono basso, forte e ritmato.
Le canzoni accompagnano la danza, normalmente una serie di salti fatti a turno dagli uomini. Le donne muovono il collo in avanti e indietro, emettendo dei suoni che risultano sincopati.
ecco qui un esempio :